Qualche giorno fa neolib ha pubblicato un articolo, firmato da David Busato dal titolo: “Scuola e caos privatisti: dov'è la libertà?”, in merito al quale vorrei fare alcune precisazioni. Caro David, devo ammettere che mi trovo piuttosto in sintonia con alcune delle tue affermazioni, ma è anche vero che spesso la questione è molto meno ideologica di come, evidentemente, a te sembra. I "poveri" studenti cui accenni all'inizio del tuo post infatti, non hanno nulla a che fare quelli delle scuole paritarie, i quali godono di pieno riconoscimento e sincero rispetto da parte delle istituzioni scolastiche, ma sono invece studenti realmente “privatisti”, ossia i cosiddetti studenti “esterni”, vale a dire iscritti a scuole di serie C. Ciò detto, il penoso ed esecrabile trattamento cui i suddetti sono stati sottoposti va certamente denunciato e condannato, ma ciò che non va fatto è l’errore grossolano e populista di attribuire tale incidente ad una sorta di “discriminazione” nei confronti dei privatisti, quando invece si tratta semplicemente di una vergognosa ed imbarazzante cialtronaggine tutta italiana, per non dire terrona. Come accennavo precedentemente però, va anche detto che i ragazzi che ideologicamente tu difendi a spada tratta, molto spesso rispondono proprio all’identikit dei peggiori studenti della nostra Repubblica, vale a dire quelli che non hanno quasi mai seguito un iter scolastico regolare, vuoi per bullismo, vuoi non frequentando le lezioni o facendosi bocciare varie volte nei normali istituti; finendo per iscriversi furbescamente a qualche diplomificio di fiducia che non garantisce affatto sulla qualità dell’offerta formativa, culturale e pedagogica, ma che quasi sempre garantisce, promette, procura e consegna un autentico diploma, identico in tutto e per tutto a quello conquistato da chi si è davvero “fatto il culo” per 5 (e talvolta più) anni di studio in una scuola statale o paritaria. E tutto questo soltanto perché a casa hanno qualcuno che li mantiene a vizi, frizzi e lazzi, instillando nella loro mente un’idea di meritocrazia, competizione e qualità totalmente distorte e, lasciatelo dire da un radicale, davvero deprecabili. Probabilmente senza saperlo, tu difendi quegli studenti che spesso (con il subdolo favore di molti genitori) confondono (e spero che non lo faccia anche te) il sacrosanto diritto allo studio con lo spregevole ed infamante diritto al diploma. Non siamo noi che rivendichiamo la meritocrazia, la legalità e la qualità della scuola? E allora in questa chiave ti assicuro che ciò che di squalificante ha fatto Fioroni (il quale peraltro ha un figlio che ha frequentato una scuola paritaria), non è certo l’istituzione di un nuovo esame di maturità. Forse non lo sai, ma i primi dati emersi da quest'ultimo esame di stato, parlano chiaramente di un abbassamento generale dei voti di maturità su scala nazionale. Ti chiedo: secondo te gli italiani nati nell' '88 sono più scemi di quelli nati nell' '87 o nell’ ‘86 o forse la nuova commissione mista (che peraltro è stata sempre contemplata fino a pochi anni fa) è servita a giudicare la preparazione degli studenti in maniera più obiettiva? Per quanto riguarda la Riforma Moratti, pur non trovandola io così negativa come l’hanno ideologicamente giudicata i soliti sospetti (magari senza conoscerla a fondo), beh, credimi, tale Riforma per alcuni aspetti presentava davvero delle cazzate pazzesche e francamente non capisco perché, anche parlando di un argomento delicato come questo, e che perciò stesso richiederebbe equilibrio e misura, non capisco perchè tu insista sempre, fin dal titolo, sul concetto di “Libertà”. Libertà di che cosa, scusa?
L’alibi di Beethoven
3 days ago
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