MONNEZZAGATE
I magistrati della Procura della Repubblica di Napoli sostengono che per l'inadeguatezza o la mancanza degli impianti, il ciclo dei rifiuti in Campania non avrebbe mai potuto funzionare così come era previsto nel contratto stipulato con la Impregilo, e che sia la società appaltatrice, sia chi gestiva il commissariato era consapevole di questa realtà, ma avrebbe compiuto, ognuno per la propria parte, pesanti irregolarità per nascondere questa situazione. Ora per tutti il reato contestato è truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Ma al di fuori delle carte giudiziarie, pesa l'atto d'accusa che il procuratore Giovandomenico Lepore lancia nei confronti di Bassolino: «Se fosse intervenuto quando doveva farlo, l'emergenza rifiuti non sarebbe arrivata al punto in cui è ora». Questo è l'epilogo ampiamente previsto (vorrei ben vedere) dell'inchiesta sulla gestione del vergognoso ciclo dei rifiuti in Campania, che poco più di un mese fa aveva portato al sequestro disposto dal gip, di 750 milioni di euro nei confronti della Impregilo, la società affidataria dell'appalto. La Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore della Campania Bassolino per reati che avrebbe commesso in qualità di commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, incarico che il presidente della giunta regionale campana svolse tra il 2000 e il 2004. Lui sostanzialmente nega tutto e dice che non c’entra un cazzo. Bene. Vi offro qualche dato cosicché possiate farvi un’idea sulla sua “estraneità” all’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania: Antonio Bassolino nel 1970 è eletto consigliere regionale del P.C.I. e nominato segretario della federazione di Avellino dal 1971 sino al 1975. Nel 1976 viene nominato segretario della Campania sino al 1983. Nel 1980 è nominato responsabile della commissione per il Mezzogiorno. Nel 1993 il partito lo invia a Napoli come commissario della federazione e viene eletto sindaco.. La sua maggioranza porta a termine il mandato e nel novembre 1997 viene rieletto con il 72,9% dei voti al primo turno. Nel 2000 abbandona l'incarico di Sindaco e si candida alla presidenza della Regione Campania, dove viene eletto con la maggioranza assoluta dei voti (54,3%). Ancora oggi è Presidente della regione. In pratica è dal 1970 che questo ignobile personaggio amministra alternativamente, in un modo o in un altro, sia la città di Napoli che la regione Campania. Quindi, le mani in pasta le ha sempre avute. Che dite? Se non c’entra lui…
I magistrati della Procura della Repubblica di Napoli sostengono che per l'inadeguatezza o la mancanza degli impianti, il ciclo dei rifiuti in Campania non avrebbe mai potuto funzionare così come era previsto nel contratto stipulato con la Impregilo, e che sia la società appaltatrice, sia chi gestiva il commissariato era consapevole di questa realtà, ma avrebbe compiuto, ognuno per la propria parte, pesanti irregolarità per nascondere questa situazione. Ora per tutti il reato contestato è truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Ma al di fuori delle carte giudiziarie, pesa l'atto d'accusa che il procuratore Giovandomenico Lepore lancia nei confronti di Bassolino: «Se fosse intervenuto quando doveva farlo, l'emergenza rifiuti non sarebbe arrivata al punto in cui è ora». Questo è l'epilogo ampiamente previsto (vorrei ben vedere) dell'inchiesta sulla gestione del vergognoso ciclo dei rifiuti in Campania, che poco più di un mese fa aveva portato al sequestro disposto dal gip, di 750 milioni di euro nei confronti della Impregilo, la società affidataria dell'appalto. La Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore della Campania Bassolino per reati che avrebbe commesso in qualità di commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, incarico che il presidente della giunta regionale campana svolse tra il 2000 e il 2004. Lui sostanzialmente nega tutto e dice che non c’entra un cazzo. Bene. Vi offro qualche dato cosicché possiate farvi un’idea sulla sua “estraneità” all’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania: Antonio Bassolino nel 1970 è eletto consigliere regionale del P.C.I. e nominato segretario della federazione di Avellino dal 1971 sino al 1975. Nel 1976 viene nominato segretario della Campania sino al 1983. Nel 1980 è nominato responsabile della commissione per il Mezzogiorno. Nel 1993 il partito lo invia a Napoli come commissario della federazione e viene eletto sindaco.. La sua maggioranza porta a termine il mandato e nel novembre 1997 viene rieletto con il 72,9% dei voti al primo turno. Nel 2000 abbandona l'incarico di Sindaco e si candida alla presidenza della Regione Campania, dove viene eletto con la maggioranza assoluta dei voti (54,3%). Ancora oggi è Presidente della regione. In pratica è dal 1970 che questo ignobile personaggio amministra alternativamente, in un modo o in un altro, sia la città di Napoli che la regione Campania. Quindi, le mani in pasta le ha sempre avute. Che dite? Se non c’entra lui…
P.S. Ah, dimenticavo, di fronte a questo infame scandalo, anziché vergognarsi, sono tosto arrivati a Bassolino numerosi messaggi di solidarietà, tra cui quella del sindaco di Napoli Iervolino: «Sono profondamente convinta della sua onestà», di Fassino: «L'accertamento dei fatti dimostrerà l'assoluta correttezza delle sue scelte», e di Veltroni: «Sono certo che saprà dimostrare la correttezza dei suoi comportamenti».
Siamo proprio messi bene…
Siamo proprio messi bene…
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